Il light design è una disciplina all’incrocio tra architettura, ingegneria, interior design e meccanica; nata nell’Ottocento come uno studio dell’interazione della luce naturale ed artificiale all’interno degli edifici e negli ambienti, è diventata oggi una fonte di ispirazione sempre più importante nella scelta dell’illuminazione della casa e nella definizione degli spazi di vita della famiglia. Ecco quindi una breve guida per orientarsi meglio nell’affascinante mondo del light design, stanza dopo stanza.
A tavola
La sala da pranzo va progettata con una serie di punti luce a diverse altezze, per illuminare tutti i momenti di quotidianità della famiglia: da un the con le amiche alla cena delle grandi occasioni, c’è un posto per ogni tipo di luce.
Un lampadario posto a media altezza sopra al tavolo della sala da pranzo può fungere da illuminazione principale; è importante che non sia né troppo basso, per non ingombrare inutilmente, né troppo alto, perché proietterebbe una luce troppo circoscritta e lascerebbe inevitabilmente gli angoli al buio. Una seconda fonte di luce può essere data da una serie di applique, poste sulle pareti circostanti: faranno luce solo dove serve e creeranno un effetto più intimo se il lampadario principale è spento. Una lampada sul tavolino accanto alla poltrona del padrone di casa è un altro punto luce caldo e “coccoloso”, adatto ai momenti di relax. Infine, visto che tradizionalmente la sala da pranzo e il salotto sono posti in cui gli oggetti preziosi o di pregio trovano una naturale visibilità, il light design ci viene in aiuto anche nella sua funzione puramente estetica: faretti e piccole lampade a led possono servire a mettere in risalto un mobile antico, un quadro o un vaso di valore.
Davanti alla TV
La regola più importante del light design davanti alla tv è proteggere la vista, rendendo minima la differenza di illuminazione data dalla fonte principale di luce (lo schermo della TV) e dalle fonti secondarie (l’illuminazione della stanza). Diversamente da quanto si può pensare, l’effetto cinema non va bene per la salute degli occhi, poiché sforzare la vista e guardare i film al buio alla lunga stanca gli occhi, per non parlare dello shock causato dal momento in cui si accendono di nuovo le luci. Meglio optare per una luce diffusa, la cui fonte potrebbe essere una buona lampada da terra dotata di dimmer, un dispositivo per la modulazione dell’intensità. Se gli spazi sono piccoli un’alternativa da considerare è l’opzione faretti: facili da installare e discreti, anche in spazi circoscritti come un controsoffitto. In ogni caso, il light design chiede una luce diffusa, ma circoscritta; troppa illuminazione danneggerebbe infatti l’esperienza cinema, visto che la stanza si rifletterebbe sullo schermo.
Un buon libro prima di dormire
A lampadina schermata e orientabile: ecco le caratteristiche principali della fonte di luce che accompagnerà le vostre letture serali. Secondo il light design deve essere una fonte di luce facilmente raggiungibile ma sufficientemente lontana dal corpo per non proiettare aloni sugli schermi di computer e tablet, o per non riflettersi sugli occhiali da lettura. Per tutto il resto, la disciplina incoraggia a dare spazio alla fantasia: un braccio mobile da montare sulla testiera, la classica lampada da comodino stile nonna, o una fila di faretti installati sulla mensola principale della camera sono tutte opzioni sicure e funzionali.
Il desk
Il light design dei tempi moderni vuole postazioni da lavoro iper-efficienti e zero fonti di distrazione. La lampada da studio deve essere regolabile sia in altezza che in intensità di luce: non c’è niente di peggio del creare aloni di luce sullo schermo del computer, o di far riflettere la luce della lampada sopra al tavolo in vetro. In questi casi, meglio preferire una lampada da terra omnidirezionale per fare una luce diffusa nella stanza, e una fila di faretti per concentrare una maggiore quantità di illuminazione, distribuita su diversi punti luce, proprio sulla zona del desk.
Infine, un consiglio da addetti ai lavori per chi ha appena comprato casa o per chi sta rimodernando le stanze e intende arredare ad un livello superiore con il light design: la progettazione a tavolino dei punti luce deve tenere in considerazione le fonti di luce naturale di ogni stanza (porte e finestre) oltre che dei corridoi. Da non dimenticare poi i mobili: altezze, materiali e la presenza di specchi o tende possono influire moltissimo sul riflesso della luce e sulla qualità dell’illuminazione in generale, oltre che sull’atmosfera finale della stanza. Per questo il light design va anche saputo prendere come un gioco dove la regola è, semplicemente, sperimentare.