Lo smeraldo è la varietà verde del minerale berillo. Il suo colore è dovuto a tracce chimiche di cromo, ferro, a volte di vanadio, presenti nel reticolo cristallino. Grezzo, si presenta spesso sotto forma di perfetti cristalli prismatici esagonali. Il colore passa da verde intenso a un verde chiaro, talvolta con lieve sfumatura bluastra molto apprezzata commercialmente. Non mancano però gemme che presentano una colorazione dove al verde si sovrappone un tono giallo, molto gradevole.
Lo smeraldo è solitamente trasparente, ma è frequente trovare anche gemme traslucide fino ad opache, a causa delle numerose inclusioni presenti. La tipologia delle inclusioni rilevabili nello smeraldo è varia ed a volte legata alla regione di provenienza. Possiamo ritrovare inclusioni solide cristalline come pirite, calcite, mica; non mancano inclusioni liquide, trifasi, bifasi, zonature di colore e fessure.
Il taglio più utilizzato, e che ha preso perfino preso commercialmente il nome da questa gemma, è il taglio rettangolare o quadrato (a contorno ottagonale), a gradini; sicuramente è il taglio che mette maggiormente in risalto il suo intenso colore verde.
Sono anche diffuse gemme con taglio ovale o a goccia. Meno frequenti il taglio a brillante con forma rotonda
Gemme simili
Va precisato che è difficile trovare una gemma il cui colore sia paragonabile al verde dello smeraldo. Tra quelle più similari è il granato grossularia variante tsavorite, la tormalina e il diopside. La tsavorite si presenta con colore verde. Nel caso della tormalina, relativamente a cui è possibile leggere questa guida sul sito Pietrapreziosa.net, gemma tra quelle più commercialmente note, il tono di colore tende al verde scuro, ma molte tormaline possono ricordare la saturazione e luminosità di colore dello smeraldo. Le problematiche del diopside sono le stesse che per la tormalina e con la strumentazione gemmologica il riconoscimento è rapido. La saturazione verde di alcuni diopsidi raggiungere sicuramente livelli molto alti, anche se non è presente la sfumatura leggermente bluastra tipica e tanto apprezzata negli smeraldi.
Come gestire gli smeraldi
Lo smeraldo è una gemma molto fragile, soprattutto quando questa si presenta con fessure e inclusioni liquide; sarà quindi bene evitare urti o cadute accidentali. Pericolosa è anche l’esposizione al calore diretto o il rapido passaggio da elevate a basse temperature. Il calore o uno shock termico può infatti provocare rotture e danneggiamenti irreparabili.
Trattamenti degli smeraldi
Durante la formazione in natura, negli smeraldi si creano spesso fessure interne che causano effetti di riflessione e rifrazione della luce rendendo la gemma un po’ meno trasparente. Per limitare gli effetti legati alla presenza di tali fessure, le gemme vengono impregnate con sostanze incolori o lievemente colorate che ne riducono o annullano gli effetti spiacevoli, rendendole più trasparenti e omogenee.
Già gli antichi mercanti di gemme avevano scoperto che immergendo gli smeraldi in olio questi apparivano più trasparenti. Tale pratica è stata tramandata per tradizione fino ai nostri giorni. Attualmente gli smeraldi possono contenere, oltre all’olio, anche resine di vario tipo. L’effetto finale è sempre quello di rendere la gemma più trasparente e migliorarne l’aspetto d’insieme. A volte la sostanza tende a fuoriuscire dalla gemma e la gemma può apparire leggermente opaca in alcuni punti. In questo caso è sufficiente rivolgersi al proprio gioielliere che può dare le giuste indicazioni per ripristinare la bellezza della gemma.
Considerato che la quasi totalità degli smeraldi presenta qualche fessura, il miglioramento della trasparenza è largamente accettato e ritenuto una prassi consolidata in ambito commerciale. E’ in ogni caso importante considerare la quantificazione delle sostanze presenti: la presenza di poche fessure riempite, magari ai margini della gemma, è meno penalizzante della presenza di molte fessure che attraversano quasi completamente la gemma.