I ferri da stiro attualmente in commercio si dividono in due grandi categorie: ferri per la stiratura a secco e ferri a vapore, peraltro dotati di dispositivi che ne consentono l’uso anche a secco. I vari modelli di entrambe le categorie sono di solito dotati di un termostato a più posizioni, che consente di selezionare la temperatura più adatta per i diversi tipi di tessuto; nei ferri a vapore, inoltre, le posizioni per questo tipo di stiratura sono indicate per lo piú in rosso. A seconda del tessuto, le temperature sono suddivise in tre gruppi: caldissimo (210 °C) per lino e cotone; caldo (160 °C) per lana e seta; medio (da 120 °C a scendere) per rayon e fibre sintetiche. Ciascun gruppo, a propria volta, comprende più posizioni: in genere due sia il caldissimo sia il caldo; un numero variabile a seconda dei modelli il gruppo medio tiepido (in alcuni ferri a vapore, per esempio, le varie posizioni di questo gruppo sono indicate con numeri decrescenti da 6 a 1, cui corrispondono rispettivamente il rayon e la viscosa; i poliesteri; le fibre poliammidiche; i tessuti acrilici; gli acetati; le clorofibre). Sui ferri da stiro di più recente produzione, i tre gruppi di temperature sono indicati anche con appositi simboli: tre pallini per il caldissimo, due per il caldo, un pallino per il medio tiepido.
Nei ferri a vapore una piccola valvola, alloggiata nel corpo del ferro, fa fluire l’acqua dal serbatoio sulla sommità della piastra ove, per effetto dell’elevata temperatura, si trasforma in vapore. Azionando un pulsante collegato con la valvola, pulsante su cui è impresso un apposito simbolo, il vapore fuoriesce attraverso i fori della piastra.
I ferri a vapore sono utilissimi per stirare capi di vestiario e di biancheria molto asciutti per i quali la stiratura a secco è inadatta. Per risultati ancora più soddisfacenti, alcuni modelli recano, sulla parte anteriore, un dispositivo spray mediante il quale, premendo un apposito pulsante, si può spruzzare un sottile getto di acqua fredda nebulizzata su tessuti troppo asciutti o pieghe resistenti. Altri modelli sono dotati di un dispositivo per aumentare il flusso di vapore (il cosiddetto “doppio vapore”); altri ancora hanno entrambi i dispositivi.
Scelta del ferro
Una volta deciso quale tipo di ferro da stiro è il più adatto per le esigenze della propria famiglia, è bene orientare la scelta su un modello che risulti comodo e maneggevole: va infatti ricordato che, per una stiratura soddisfacente, ciò che conta non è il peso del ferro, bensì la regolazione della temperatura adatta per i vari tessuti e l’emissione della giusta quantità di vapore.
Nella scelta, tenere anche conto delle particolari caratteristiche che contraddistinguono le diverse marche o i vari modelli. Tali caratteristiche possono essere, per esempio: due spie luminose, l’una per segnalare che il ferro è inserito nel circuito elettrico, l’altra collegata al termostato e che si spegne quando la temperatura ha raggiunto i valori prescelti; l’uscita del cordone, orientabile a destra o a sinistra, a seconda della mano che si usa abitualmente per stirare; il tipo di serbatoio che, se visibile dall’esterno (o, in alcuni modelli, addirittura estraibile), consente di controllare costantemente il livello dell’acqua.
Uso e manutenzione
Per un ferro a vapore usare sempre acqua distillata (reperibile in tutte le drogherie e nei supermercati), a meno che precise indicazioni della ditta produttrice non consentano l’uso anche della normale acqua di rubinetto; se si abita in zone in cui l’acqua potabile è molto dura, è comunque consigliabile usare acqua distillata. Prima di riempire o vuotare il serbatoio, accertarsi che il ferro non sia inserito nel circuito elettrico; terminata la stiratura, staccare la spina dalla presa e vuotare immediatamente il serbatoio, finché il ferro è ancora caldo; appoggiare il ferro sul suo tallone (cioè in posizione verticale) e attendere che si sia completamente raffreddato prima di avvolgervi attorno il cordone e di riporlo.
Il cordone è di solito rivestito di una guaina di treccia tessile, che col tempo finisce per logorarsi, soprattutto in corrispondenza delle pieghe che spesso vi si formano. Per limitare questo inconveniente e per evitare di trascinare il cordone (e con questo, il capo di vestiario o di biancheria) mentre si sta stirando, si può fissare sulla parte posteriore dell’impugnatura un apposito fermacordone (che in alcuni modelli è in dotazione).
Pulizia della piastra
Per eliminare macchie e incrostazioni dalla piastra, o suola, strofinare il ferro su un pezzo di stoffa ruvida e inumidita; per incrostazioni tenaci, prodotte da tessuti sintetici, usare un prodotto apposito (molte marche di ferri da stiro producono anche detergenti specifici). In casi estremi, e soltanto se la piastra è d’acciaio, si può ricorrere a una paglietta di ferro finissima, facendo però attenzione a non graffiare la superficie della piastra. Si tratta di un’operazione importante perchè una piastra sporta può macchiare il copriasse, che deve poi essere sostituito.
Nel pulire un ferro a vapore, tenerlo orizzontale (nella posizione di stiratura) per evitare che particelle di incrostazioni o di prodotto detergente possano finire nei fori della piastra.