La spesa iniziale per installare un impianto fotovoltaico è impegnativa, è vero, ma il sistema dev’essere valutato a priori come un investimento a rendimento continuo e garantito, in grado di innescare un circolo virtuoso: nel giro di qualche anno, recupererai interamente il capitale investito e poi inizierai a guadagnare, in due modi, da un lato, grazie ai benefici degli incentivi statali; dall’altro, all’allettante e cospicuo taglio dei costi bolletta.
Risulta essere proprio per far conoscere alle famiglie tali vantaggi e favorire l’adozione di impianti privati di piccola taglia, che il Decreto Ministeriale del 5/7/2012 (noto come 5° Conto Energia) oggi privilegia il fotovoltaico “familiare” destinato a chi consumerà l’elettricità autoprodotta al fine di ottenere energia a Km 0. Il meccanismo è piuttosto semplice: chi produrrà energia pulita beneficerà di incentivi ventennali che, durante tale periodo di tempo, non subiranno variazioni, oltre a due premi sotto forma di tariffe incentivanti
-l’energia che verrà prodotta e consumata dal privato, oltre a garantirgli da subito risparmi in bolletta, gli frutterà una “tariffa premio sull’autoconsumo”
-l’energia che invece verrà prodotta dal privato ma non verrà consumata, sarà immessa nella Rete e, a quel punto, anch’essa premiata dalla Stato sotto forma di “tariffa omnicomprensiva”.
Un meccanismo che, mutuato dalla Germania, invoglia a valutare con più serenità la riqualifica energetica della casa, soprattutto quando si ristruttura, in vista del premio sull’autoconsumo. E che mira a educare tutti noi cittadini (e non più solo le grandi aziende o i grandi investitori del settore) a familiarizzare davvero con le energie rinnovabili per usarle con più consapevolezza
Hai fatto le verifiche? per adottare un impianto e garantirne il funzionamento devono esserci 4 condizioni Se si è orientati a passare al fotovoltaico, è bene effettuare alcuni controlli preliminari.
-Verifica subito presso l’Ufficio tecnico del Comune che non ci siano vincoli storici, paesaggistici e ambientali. -Assicurati che l’orientamento dell’edificio in cui abiti ti garantisca ottimi rendimenti: per sfruttare la massima radiazione solare l’ideale è che il tetto sia orientato a Sud e che l’inclinazione della falda sia di 35-45°.
-Controlla che dove verranno installati i pannelli non ci siano ombreggiamenti causati, per esempio, dalla presenza di alberi ad alto fusto, da edifici prospicienti, lucernari e camini.
-Valuta lo spazio necessario a ospitare i pannelli, calcolando che per ogni kilowatt di potenza dell’impianto servono circa 8 mq di moduli su un tetto inclinato e 25 mq su un tetto piano.
LE TEGOLE FOTOVOLTAICHE
Se abiti in una zona sottoposta a vincoli ambientalistici o non ami l’idea di avere una fila di pannelli sulla copertura, i coppi e le tegole fotovoltaici risolvono il problema alla radice: in cotto, in vetro o in materale plastico, assolvono con stile alla duplice funzione di elemento strutturale di copertura e di tecnologico elemento funzionale per produrre energia. Lasciando inalterato il manto di copertura.
Vetrate fotovoltaiche
Vuoi approfittare della sostituzione di un serramento o del ripristino dei parapetti dei tuoi balconi per fare un balzo nel futuro? Da oggi sono disponibili i sistemi di integrazione architettonica che -contribuendo alla riduzione degli sprechi energetici, alla sostenibilità ambientale e al comfort abitativo- propongono degli elementi fotovoltaici strutturali in grado di produrre energia elettrica: il più “comune” attualmente è la vetrata fotovoltaica integrabile nei serramenti, nei tetti inclinati per mansarde, nei parapetti per balconi e nelle balaustre di scale esterne. E, al momento, è allo studio anche una futuristica vernice fotovoltaica per facciate … baciate dal sole.
Nastri fotovoltaici
Ci sono tetti e tetti, e non su tutti è possibile posare dei pannelli o dei coppi fotovoltaici. Ed è in questi casi che soccorrono le membrane e i nastri solari “a film sottile” di silicio, i quali vengono posati rivestendo la superficie come una seconda pelle per combinare la produzione di energia pulita a una perfetta integrazione estetica. Per attivarli, i nastri vengono collegati in serie agli elementi chiave dell’impianto: l’inverter e la centralina di controllo. Sotto, la leggera membrana impermeabile Derbisolar regge temperature fino a -40° C.